giovedì 31 dicembre 2009

Ostacoli


Sono le piccole cose che a volte mi fanno sentire le mani sporche di quella mentalità ben pensante che mi circonda. Come la maggior parte delle persone capaci di provare spesso sentimenti immensi e dalla spiccata sensibilità, non sono una che si lascia andare ad eclatanti manifestazioni di affetto, coltivo più che altro un mio mondo interiore dal quale traggo, a modo mio, l'affetto che provo per le persone che amo. Non sono mai stata, nemmeno nel pieno della prima adolescenza, da poco abbandonata, una di quelle che scrive sul diario di scuola dell'amica del cuore frasi come ti voglio bene sarai la mia amica per sempre i nostri mariti saranno fratelli tra loro e noi cognate e i nostri figli si somiglieranno per qualche ragione in cui altri vedranno malizia ma noi solo tanto amore!!! Non sono mai stata da baci e bacetti e quelli che te ne danno tre sulle guance per salutarti mi hanno sempre infastidito, come se avessimo due facce e tre guance, ma insomma! Quando poi per qualsiasi ragione e in qualunque circostanza mi sono per caso invaghita di qualcuno bè il gelo ha ricoperto il mio corpo e la mia mente ha cominciato a danzare come un derviscio, creando un divario abbisale tra quello che appariva e quella che era la realtà. La mia più grande manifestazione d'affetto è sempre stata l'abbraccio e la mia generosità nel condividere quello che ho, far toccare le mie cose più personali è come dare una parte di me, una manifestazione di fiducia totale, avviene raramente, ma quando avviene è bellissimo! Col passare del tempo ho preso coscienza del fatto che io sono così e questo è il mio carattere, a volte ne ho sofferto, a volte mi sono sgridata da sola perchè avrei voluto essere più espansiva, e che sia chiaro, io sono logorroica come nello scrivere quando voglio, e la dote della prolissità è in me come un fiume, ma essere apertamente e sinceramente espansivi lasciando entrare l'altro è cosa ben diversa! La mia capacità di sentire gli altri e di empatia a volte mi porta a farmi carico anche di cose che dovrebbero scivolarmi addosso per l'atteggiamento comune, ma se una cosa riguarda me, il patto di fiducia da firmare richiede impegno e vedere qualche goccia di sangue mi fa stare più tranquilla tutto sommato!! Col tempo ho smesso di sgridarmi, perchè adesso so che non ho mai detto "ti voglio bene" e meno che mai l'ho dimostrato se non mi usciva dagli occhi e dalle orecchie veramente e questa cosa, guardandomi intorno, mi riempie il cuore, apprezzata da chi apprezzo è una sensazione migliore dell'amata da tutti e da nessuno a parer mio. Quando ho scelto il mio lavoro non immaginavo quanto avrebbe influito sulla mia vita e quanto avrebbe in qualche modo colmato alcune lacune personali e arricchito altri aspetti del mio carattere. Il mio lavoro è la mia vita. Il mio lavoro me lo sono sudato e non ancora del tutto guadagnato purtroppo. Il mio lavoro è fatto di persone e queste persone non sono il mio lavoro, queste persone sono i miei sorrisi, i miei baci, i miei abbracci, il mio cuore che batte, le mie lacrime di gioia e commozione, il mio sudore, lo specchio delle mie paure e delle mie capacità, della mia debolezza e della mia forza. Il mio lavoro è spesso fonte di molta ipocrisia e molte volte mi sono interrogata e analizzata per capire quanto ne fossi esente o vittima anche io. Non si può essere perfetti, ma tutto quello che potevo controllare l'ho sempre controllato, potevo essere vittima delle barriere innalzate dalla società ma mai ne avrei alzata una io. Da pochi giorni ho creato questo blog, desiderosa di scrivere quello che pensavo senza la necessaria aspettativa di ricevere una risposta da qualcuno, senza aprire il mio cuore per una necessità fisiologica e dover scegliere tra gli indirizzi mail con chi farlo e finire per sceglire tra l'amica a cui hai già fatto due scatole così, quella che ormai ti vede sotto una certa ottica e ne sarà inevitabilmente influenzata, quella che già sai che non capirà e vedere le tue parole lanciate in faccia a chi ti ricambierà con qualcosa di deludente. Ho aperto questo blog per dire quello che mi sentivo, punto, la condivisione sarebbe stata una cosa in più, bellissima certo ma con un valore diverso da quella decsritta sopra. Ho inserito su google le parole "creare un blog" e ho scelto le indicazioni più semplice, incredula alla fine che la mia inesperienza tecnologica avesse realmente prodotto questo, semplice magari per qualcuno, ma per me uno spazio tutto mio. Invito in punta di piedi le prime persone e una su tutte, che a sua volta da poco mi ha invitata nel suo blog. Scopro così, involontariamente, di far sbattere il naso a questa persona meravigliosa su un muro che io ho innalzato, vittima dell'ignoranza di chi crea programmi senza tener conto di alcune sfumature dice lui, ma vittima o carnefice mi ritrovo a pubblicare i post a nome suo e questa cosa mi fa sentire parte di quella categoria di ben pensanti che cerca di fare, di dire , e poi invitabilmente, nella sua umanità, inciampa. Metto una toppa come posso, consapevole del fatto che c'è una conoscenza di fondo che fa escludere ogni pensiero anche solo lontano di voler evidenziare una diversità inesistente. Anche se in fondo devo dire che una diversità tra me e le persone che spesso ho accanto l'ho sempre notata, a differenza mia sono: quasi mai diffidenti, raramente vittime, la maggior parte delle volte espansivi e spessissimo sorridenti nei confronti delle vita e davanti alle piccole gioie!

Nessun commento:

Posta un commento